Allo scorso Bauma, Liebherr ha esposto una perforatrice plug in elettrica battezzata LB 16 unplugged. Si trattava di un prototipo sviluppato dal costruttore tedesco assieme alla start uo svizzera per la mobilità elettrica Suncar e al costruttore svizzero di batterie e impianti Kreisel Electric.
La macchina ha riscosso un tale successo che, dopo il Bauma, si è lavorato subito alla messa in produzione della LB 16 unplugged, che dichiara 10 ore di autonomia operativa per 7 ore di ricarica a corrente continua da 120 Ampere. Non solo. In caso sia necessario lavorare su doppio turno, la perforatrice 100% elettrica Liebherr può operare attaccata alla spina, ricaricandosi, anche mentre è all'opera.
Tecnicamente la LB 16 unplugged conta ben 12 moduli batteria con relativi gestori di carica che fanno tutti capo a due inverter. Un primo inverter gestisce l'azionamento della trasmissione elettro-idraulica, mentre il secondo è dedicato all'idraulica operativa della macchina.
L'esemplare esposto al Bauma, con equipaggiamento Low Head, è stato già utilizzato con successo nel suo primo cantiere per l'ampliamento dello svincolo autostradale Bludenz-Bürs, lungo la A14 austriaca, dove ha realizzato 148 pali (profondità tra i 10 e i 14 m, diametro 900 mm), per un totale di 1.742 m di perforazione.
Costruzioni ha visto in azione lo stesso prototipo presso lo stabilimento madre Liebherr-Werk Nenzing, riscontrando un'efficienza pari alla perforatrice LB 16 diesel, a fronte però di un inquinamento locale nullo e di emissioni acustiche davvero contenute.
La produzione della LB 16 unplugged inizierà nella primavera 2020 e i primi esemplari saranno dedicati al noleggio. Solo l'anno successivo si potranno acquistare.
In parallelo alla nuova perforatrice elettrica, ha lavorato anche la betoniera con tamburo ad azionamento elettrico Liebherr ETM 905, con tecnologia di ricarica sia plug in, sia con rigenerazione durante la marcia.