L’impresa Vangi di Calenzano (FI) ha scelto l'escavatore JCB Hydradig per svolgere i lavori urbani nell’ambito della riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze.
È una macchina versatile, una caratteristica che consente alle imprese edili di poter lavorare nei contesti più disparati, con maggiore produttività ed efficienza. Inoltre, si sposta da un cantiere all'altro autonomamente portando con sé tutte le attrezzature necessarie.
Attiva principalmente nel territorio toscano, Vangi opera prevalentemente nel settore scavi e demolizioni, eseguendo lavori per conto terzi che implicano frequenti trasferimenti di uomini e mezzi nei numerosi cantieri in cui è impegnata l’impresa.
Fulvio Vangi, titolare con il fratello dell’azienda racconta: “Rende necessario poter disporre non solo di macchine in grado di affrontare molteplici lavorazioni utilizzando differenti attrezzature, ma anche di poter essere trasferite rapidamente da un cantiere all’altro. Non è un caso, quindi, che fin dall’epoca del suo lancio la Hydradig abbia suscitato il nostro interesse. Le caratteristiche che per noi contano c’erano tutte, dalla capacità di affrontare più situazioni operative a quella di affrontare con rapidità i trasferimenti su strada senza richiedere l’impiego di un carrello per arrivare alle elevate capacità di traino, che avremmo potuto sfruttare per il trasporto con rimorchio delle attrezzature da montare sulla macchina. La concessionaria JCB Mazzuoli SpA ci ha fornito tutte le informazioni necessarie e indirizzato alla configurazione della macchina più adatta al nostro profilo di utilizzo, cui abbiamo affiancato un rimorchio in modo da renderla sostanzialmente autonoma dal punto di vista operativo”.
Una visibilità a 360 gradi su tutte e quattro le ruote e a livello del terreno su un perimetro a un metro di distanza intorno alla macchina sono i punti di forza del gommato di casa JCB.
Con una velocità di guida su strada di 40 km/h la trasmissione idrostatica consente di raggiungere rapidamente il cantiere eliminando la necessità di utilizzare un autocarro per il trasporto, mentre le tre modalità di mobilità consentono all’operatore di impostare Hydradig per qualsiasi lavoro: in particolare, la modalità per funzionamento su strada permette di isolare la struttura superiore e il gruppo di scavo nel caso di trasferimenti a una velocità massima di 40 km/h, mentre la modalità cantiere limita la velocità della macchina a 20 km/h, con tutti i servizi idraulici attivi. La modalità di marcia lenta, infine, prevede l'inserimento di un limitatore di velocità per la gestione dei lavori di precisione.
Il cantiere in cui è in funzione l'escavatore è di notevole rilievo per la città, e la sua flessibilità operativa si sta rivelando particolarmente preziosa. “Al momento la macchina è impegnata in una serie di lavorazioni propedeutiche all’allestimento del cantiere vero e proprio”, racconta Vangi, “una situazione quindi caratterizzata da tutte le tipiche restrizioni dell’ambito urbano e da tante piccole lavorazioni in cui versatilità, rapidità e manovrabilità sono fondamentali. Qui la rapidità di traslazione della Hydradig, la sua agilità e, non ultimo, l’ampia visibilità garantita dalla sua particolare architettura si rivelano ogni giorno fondamentali. Anche la scelta di affiancare alla macchina un carrello per il trasporto delle attrezzature è stato un investimento che sta dando eccellenti risultati. In contesti come questo cantiere, dove la macchina si trova a utilizzare più attachment idraulici, l’autonomia operativa garantita da questa soluzione non ha prezzo e rende tutto molto più rapido e facilmente organizzabile”.