JCB scende in campo per offrire il proprio contributo alla lotta del Coronavirus. L'azienda ha deciso di riavviare la produzione in uno degli stabilimenti per produrre respiratori.
In seguito all’appello lanciato dal Primo Ministro Boris Johnson per sopperire alla carenza di respiratori e per salvare le vite dei pazienti contagiati, JCB non si è tirata indietro e il presidente Lord Bamford ha immediatamente mobilizzato un team di ricercatori ed i ingegneri per esaminare le possibilità di intervento. Lo ha fatto riattivando la produzione in una fabbrica chiusa da circa due settimane a seguito della crisi del Coronavirus. Anziché produrre cabine per le macchine JCB, il sito è stato momentaneamente riconvertito per la produzione della speciale scocca in acciaio per un respiratore ideato dalla Dyson dal design completamente nuovo. Non appena Dyson riceverà l’approvazione dalle autorità al suo prodotto, saranno messi in produzione da JCB un minimo di 10.000 pezzi della speciale scocca.
I primi prototipi sono stati consegnati a Dyson dopo avere riconvertito la linea di produzione della nuova fabbrica di cabine di Uttoxeter, Straffordshire, stabilimento che Boris Johnson ha visitato durante la recente campagna elettorale. La risposta di JCB all’appello alla mobilitazione nazionale vedrebbe tornare al lavoro circa 50 dipendenti.
"Quando siamo stati contattati dal Primo Ministro eravamo determinati, come azienda britannica - commenta Lord Bamford - ad aiutare in qualsiasi modo ci fosse possibile. Questo progetto è passato dal design alla produzione in pochi giorni, e sono lieto del fatto che siamo stati in grado di dispiegare le competenze dei nostri talentuosi team ingegneristici, di design e di produzione in così poco tempo ed in un momento di crisi nazionale. Questa è anche una crisi globale, naturalmente, e noi siamo pronti ad aumentare la produzione di scocche qualora questi respiratori venissero richiesti anche da altre nazioni”.
JCB aveva sospeso la produzione dei suoi nove siti produttivi e le attività degli uffici almeno fino alla fine di aprile, una decisione che coinvolto 6.500 lavoratori sul suolo britannico. La società sta corrispondendo ai dipendenti circa l’80% del loro stipendio base. I dipendenti che ritorneranno al lavoro per produrre le scocche dei respiratori verranno retribuiti al 100% della loro normale paga.