Siamo stati ad IPAF ANCH'IO 2024, l’evento organizzato da IPAF nella baricentrica Bologna per raggruppare la filiera italiana del lavoro in quota e promuovere i valori della sicurezza sul lavoro e della formazione di qualità. Obiettivo primo dell’Associazione è infatti salvare vite umane, ridurre il numero di incidenti e creare una coscienza del pericolo che troppo spesso in Italia è carente, troppo carente.
Ad aprire i lavori è stato Peter Douglas, Direttore generale e CEO di IPAF, che ha ricordato alla platea cosa significa oggi IPAF nel mondo, ovvero un’associazione no profit presente in 641 Paesi nel mondo che nel solo 2023 ha formato ben 215.566 persone all’utilizzo in sicurezza di piattaforme aeree e in generale di macchine per il lavoro in quota. Oggi fanno parte di IPAF ben 1.697 aziende di cui 59 salite a bordo nel 2023 e l’applicazione per smartphone ePAL è stata scaricata da 505.921 utenti.
Per quanto riguarda l’Italia Peter Douglas ha fatto i complimenti al team italiano e ai 112 membri di bandiera tricolore, 18 dei quali saliti a bordo dal 2022 ad oggi. Ha ricordato che la prima carta PAL italiana risale al 2004 e che il primo membro italiano ad entrare in IPAF nel lontano 1998 è stata la GSR di Rimini. Nel 2023, i 34 centri di formazione sul territorio italiano hanno formato 27 nuovi istruttori ed erogato 3.010 carte PAL. Douglas ha chiuso il suo intervento annunciando che la progressiva digitalizzazione dei differenti processi di formazione e della documentazione a supporto tecnico sono tra le priorità dell’associazione.
Prevenire le malattie professionali
La mattinata è proseguita con un’interessante intervento di Nicola Pontini, Presidente del Consiglio Italiano IPAF e AD di JLG Italia, che ha portato l’attenzione sull’equilibrio tra ergonomia-produttività-sicurezza delle piattaforme aeree più diffuse in Italia, ovvero le low level access da meno di 6 metri d’altezza operativa e di come oggi sia necessario non solo prevenire l’incidente sul lavoro, ma anche prevenire l’utilizzo scorretto e le cattive abitudini di utilizzo che possono causare nel tempo delle vere e proprie malattie professionali. In merito la platea è stata invitata a considerare i sollevatori a colonna manuali, sistemi a cavalletto con braccio articolato della Gravity Joe per supportare pesanti attrezzature edili manuali e soluzioni come un esoscheletro passivo firmato Tyrolit e studiato per rendere meno gravoso il lavoro degli operatori.
Il progetto DPI CARD
Sviluppato a quattro mani da Delta-Plus e Spanset ed E Camp, questo progetto ha come obiettivo far conoscere al meglio tutti i DPI necessari per utilizzare una piattaforma aerea e di sottolineare l’importanza che hanno i controlli quotidiani e periodici di ciascun dispositivo e l’integrità dell’etichetta. La platea si è stupita all’idea che le imbracature siano sensibili all’esposizione di agenti chimici e di come anche solo una scritta fatta con un pennarello indelebile possa ammalorare le parti tessili come le fettuccie e le loro cuciture.
Campagna contro l’intrappolamento
La parola è poi tornata al team internazionale di IPAF con la figura del direttore tecnico Brian Parker che ha presentato nel dettaglio le condizioni in cui gli operatori subiscono incidenti da intrappolamento, spiegando quali sono i comportamenti errati più comuni, quali sono le tipiche leggerezze commesse anche da operatori con anni d’esperienza alle spalle. Con l’occasione, Parker ha presentato la nuova Guida globale sulla riduzione dei rischi da intrappolamento/schiacciamento nelle PLE redatta meticolosamente da IPAF e ha comunicato come tra il 2013 e il 2023 ci sono state 118 vittime da schiacciamento/intrappolamento segnalate a IPAF, 16 lesioni gravi e 5 ferite lievi. In merito l’Italia si è rilevata essere un fanalino di coda nel segnalare internamente al sistema IPAF gli incidenti in modo da coltivare questo patrimonio di informazioni che aiuta tutta la filiera a prevenire situazioni a rischio. Tra le cattive abitudini all’ordine del giorno anche in Europa c’è sicuramente la traslazione delle piattaforme aeree da terra, anche con operatore in cesta. Questo cattivo modus operandi causa incidenti che nel 68% dei casi coinvolge PLA 3a (scissor, a colonna), nel 26% piattaforma 3b (semoventi telescopiche e articolate).
Comunicare più in sicurezza
La prima tavola rotonda dell’evento è stata dedicata alla comunicazione nel senso più ampio della definizione. Alessandra Mainini responsabile marketing & comunicazione CTE, Paola Palazzani presidente dell’omonima azienda, la responsabile formazione di Novital Sara Trabucchi e il test manager e direttore produzione Socage Alessandro Flisi hanno dato la loro definizione di sicurezza, spiegato cosa è stato fatto nelle loro realtà per migliorare la comunicazione volta a elevare la sicurezza facendo leva sull’etica del lavoro e sulla sostenibilità intesa come sociale. Dalla tavola rotonda che ha visto interagire anche il pubblico è emersa una non sufficiente attenzione nell’utilizzo di strumenti di comunicazione di massa (come possono essere i social) diffondendo immagini che non pongono la necessaria attenzione all’utilizzo dei corretti DPI e in generale un utilizzo sicure delle PLE rappresentate. Il monito per tutti, con in testa noleggiatori e costruttori, è fare più attenzione; fare meglio per il settore e per il prossimo.
La discussione si è poi spostata sul delicato tema delle PLE coinvolte in incidenti e sul fatto che i costruttori vengono chiamati in causa solo quando la scena dell’incidente è stata letteralmente smantellata e di come questa prassi e l’assenza di periti specializzati in merito crei una comunicazione disarmonica che spesso può essere un boomerang per l’azienda, noleggiatore o costruttore che sia, rappresentata sul braccio della PLE riversa. Al riguardo potrebbe essere utile venire a conoscenza di quali sono le conseguenze dovute ad un incidente in modo da sensibilizzare operatori e addetti ai lavori del settore. Alla domanda: la sicurezza vende? La maggioranza della platea ha risposto si! Oggi i clienti apprezzano dispositivi come la sicurezza automatica e stabilizzatori a chiusura automatica.
La tecnologia è fondamentale
La giornata ha poi continuato il suo corso proponendo ai presenti innovative tecnologie che presto permetteranno di rilevare l’operato di chi è in cesta o che renderanno sempre più sicuro e personalizzabile il controllo della macchine da remoto tramite radiocomandi “di sicurezza” dotati di PDM proximity detection module per misurare la distranza tra radiocomando e macchine, ma anche per vincolare l’operatore a mantenere il contatto visivo dell’operatore, ma questa tecnologia può anche servire a mantenere l’operatore ad un raggio di sicurezza della macchina. In futuro, i radiocomandi con PDM permetteranno agli operatori di essere avvisati dall’approssimarsi di altre macchine con medesimo radiocomando. Altra evoluzione che arriva dall’automotive alle PLE sarà ad esempio la manutenzione predittiva, possibile grazie alla gestione dati rilevati da sensori di macchine con impianti canbus,
La bibbia del noleggiatore
L’Italy country manager Maurizio Quaranta (in foto) ha poi presentato il nuovo documento tecnico
IPAF Rental Standard (uno dei tanti documenti IPAF che si trovano online sul sito ufficiale dell’associazione). Si tratta di un documento presentato alla fine del 2024, per accompagnare le aziende irlandesi e inglesi a raggiungere gli obiettivi dell’IPAF rental plus system, ma si è scelto di diffonderlo in quanto è uno strumento concreto che supporta la governance delle aziende di noleggio.
Il documento analizza la struttura dell’azienda di noleggio e il processo di noleggio in differenti segmenti. Ci sono diversi schemi e figure che possono essere di supporto, anche schemi che suggeriscono il flusso di lavoro per la manutenzione delle differenti tipologie di macchine. C’è poi l’organigramma e l’identificazione dei responsabili di ogni attività: all’interno di un’azienda di noleggio si ha una catena di responsabilità, non c’è una sola persona responsabile. Massimo Bellini di Tecnoalt e Marco Scarano di Elevateur hanno avuto modo di analizzare in anteprima il documento tecnico IPAF Rental Standard e hanno garantito che si tratta di uno strumento interessante, ben redatto.
A metà pomeriggio, una seconda tavola rotonda sul mercato, moderata da Maurizio Quaranta e Pier Angelo Cantù, con la partecipazione di Romina Vanzi (IPAF), Marco Prosperi (Assodimi), Matteo Iori (Imer) e Nicola Violini (Haulotte).
Gli argomenti trattati? Dopo alcune considerazioni del mercato nella sua totalità, si è passati a come IPAF presidia la qualità, chi sono i driver del mercato, dove va il mercato tra aiuti di stato e dazi. Notevole anche e soprattutto la partecipazione dalla platea, con interventi e domande sempre precise e mai banali.
Tutti hanno concordato nel dire che la sicurezza non è frutto del singolo, ma di un lavoro di squadra e, in questo, la scelta delle giuste risorse umane è fondamentale.
Se l’argomento vi interesse ne scriveremo ulteriormente su Costruzioni di giugno 2024.
Da parte nostra abbiamo vissuto una costruttiva e molto partecipata, riunione della filiera del sollevamento persone a 360 gradi, che ha gettato le basi per alzare ancora l’asticella degli obiettivi condivisi per contribuire, tutti, alla sicurezza sul lavoro in modo concreto. Facciamo i nostri complimenti al team di IPAF Italia e all’Italy country manager Maurizio Quaranta per il loro equilibrato ruolo da legante del settore e per contribuire a rendere più professionale e preparato il mondo del sollevamento lungo tutta la Penisola.
Se l’argomento vi interessa, sappiate che ne scriveremo ulteriormente su Costruzioni di giugno 2024.